(ANSA) – Roma, 05 ott 2016 –

“Torna a difendere i conti del Def il premier Matteo Renzi in partenza per il Veneto dove, sottolinea con una punta polemica: “vado ad incontrare chi il Pil lo produce non chi lo analizza”.

“Come sempre – sottolinea Renzi – a ottobre gli esperti ci dicono che le nostre misure non hanno copertura e i numeri non tornano. Rispetto le loro tesi anche se ricordo che dicevano la stessa cosa per gli 80 euro, per la tassa sulla prima casa, per il JobsAct e i suoi incentivi, per l’Irap costo del lavoro, per le tasse agricole, per il patent box e il superammortamento o per i soldi in più sulla scuola o sulla cultura. Abbiamo sempre trovato le coperture, smentendo le previsioni negative: continueremo a farlo.

“Il Pil programmatico non è una scommessa.

Il governo non fa nessuna scommessa ma un calcolo, pure prudente, della spinta al Pil che arriverà con la prossima manovra. E il premier Matteo Renzi, risponde ai detrattori che: “essendo previsioni glielo dico tra un anno chi ha ragione, l’ultimo anno siamo stati più prudenti della realtà ed è andata meglio”. L’obiettivo di una crescita all’1%, quindi, secondo Pier Carlo Padoan, è certo “ambizioso”, perché l’esecutivo non può non esserlo, ma “realizzabile”. Il giorno dopo i dubbi espressi da Bankitalia, Ufficio parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti, il ministro dell’Economia difende così le nuove stime del quadro macroeconomico e conferma che si andrà avanti sulla base delle previsioni indicate con la nota di aggiornamento al Def, senza però alcun braccio di ferro, né in Italia né in Ue, ma seguendo la via del dialogo. E sempre il premier precisa: “la crescita è ripartita” anche se al momento è come “una macchina il freno a mano ancora tirato”. Ma all’orizzonte non si vede nessuna correzione, almeno al momento, né passo indietro: “Il Pil programmatico non è una scommessa. E’ la stima dell’effetto che la manovra produce sul prodotto” ha detto il titolare di via XX Settembre in Parlamento. E davanti alle opposizioni e alla stessa maggioranza che chiedevano se ci sarebbero state revisioni in particolare dopo la mancata validazione da parte dell’Upb, il ministro ha ribadito che “il governo conferma il suo quadro programmatico all’1% e lo fa sulla base della consapevolezza che questo risultato” viene dalla “valutazione dell’impatto delle misure” della prossima manovra “sul tasso di crescita”. Ai previsori, compreso l’ufficio parlamentare di bilancio, mancano queste specifiche informazioni ma proprio per questo “ci sono i margini per chiudere il gap” tra le diverse stime. “.
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- Renzi difende il Def: "Abbiamo sempre trovato le coperture e continueremo a farle" /